Per la terza volta negli ultimi 20 anni un coronavirus degli animali ha imparato ad aggredire l'organismo umano. Dopo il coronavirus che fra il 2002 e il 2003 ha causato la Sars e quello che nel 2015 è stato il responsabile della Mers, il coronavirus SarsCoV2 ha scatenato un'epidemia partita tra dicembre 2019 e gennaio 2020 dalla città cinese di Wuhan. Da allora il virus è arrivato in decine di Paesi forse veicolato da persone da sintomi lievi sfuggite a ogni controllo. Al di fuori dell'Asia, l'Italia è stata fra i primi a essere colpiti.
Fin dall'inizio dell'epidemia in Cina, nei primi giorni di gennaio 2020, è stato subito chiaro che ci si trovava davanti a qualcosa di completamente nuovo e immediatamente la ricerca ha cominciato a indagare su più fronti, in una lotta contro il tempo che ha modificato le modalità di comunicazione dei risultati per metterli il più rapidamente possibile a disposizione della comunità scientifica.
Da allora molte domande hanno trovato delle risposte e altre richiedono ancora del lavoro. Ecco di seguito che cosa sappiamo finora e nelle notizie allegate a questo speciale è possibile accedere agli approfondimenti.
COME E' NATO IL CORONAVIRUS SARSCOV2
Una delle prime domande alle quali si cerca una risposta riguarda il processo che ha permesso a un virus caratteristico del mondo animale di adattarsi all'organismo umano. E' il processo chiamato salto di specie. Il coronavirus è tipico dei pipistrelli, ma il passaggio che lo trasforma in un virus aggressivo per l'uomo avviene di solito in un animale intermedio; per la Sars era stato lo zibetto e per la Mers il cammello. Nel caso del coronavirus SarsCoV2 i sospetti sono caduti prima sul serpente e poi sul pangolino, ma senza prove convincenti in entrambi i casi.
COME E' FATTO E COME MUTA
Ci si è immediatamente resi conto della necessità di conoscere la sequenza genetica del nuovo coronavirus. La Cina ha pubblicato le prime mappe genetiche su banche liberamente accessibili ai ricercatori di tutto il mondo; da allora le mappe sono diventate decine e la loro importanza è fondamentale per mettere a punto strumenti per la diagnosi, farmaci antivirali specifici e un vaccino. Sono state ottenute anche le immagini del coronavirus visto al microscopio elettronico.
COME SI TRASMETTE
La modalità di trasmissione del coronavirus SarsCoV2 è ancora oggetto di studio e fin dall'inizio è stato chiaro che può essere trasmesso anche da chi non mostra sintomi. E' probabile, anche se non del tutto confermato, che le particelle del virus possano essere trasportate nell'aria, con le goccioline emesse quando si tossisce o si starnutisce, oppure possano essere depositate sulle superfici degli oggetti.
QUALI SONO I SINTOMI E COME CI SI PROTEGGE
I più comuni sono febbre, tosse e respiro affannato, mentre nei casi più gravi il coronavirus SarsCoV2 può provocare polmoniti
LA DIAGNOSI
Termometro, tampone faringeo e test per estrarre il materiale genetico del virus: sono queste le tre tappe sulle quali si basa la diagnosi dell'infezione da coronavirus 2019-nCoV
I FARMACI
Al momento significa lavorare su vecchi farmaci, nati molti anni fa per combattere virus aggressivi come l'Hiv responsabile dell'Aids, ma una vera e propria cura e' ancora lontana
LA RICERCA DEL VACCINO
Sono almeno 20 i candidati vaccini per contrastare il virus SarsCoV2 e sono allo studio fra Stati Uniti, Europa e Cina. Anche l'Italia partecipa alla corsa
LA DICHIARAZIONE DI PANDEMIA
La pandemia di Covid-19 è stata ufficialmente dichiata dall'Oms l'11 marzo 2020. Una pandemia è la diffusione in tutto il mondo di una nuova malattia e generalmente indica il coinvolgimento di almeno due continenti con una sostenuta trasmissione da uomo a uomo. La gravità di una malattia non è il parametro decisivo perché venga dichiarata una pandemia. Quest’ultima riguarda infatti in modo particolare la capacità di una malattia sulla capacità di diffondersi. Può infatti accadere che una pandemia inizi con una gravità moderata e che diventi più grave con l’arrivo di una con seconda ondata.