TEST Ha giocato la finale mondiale di Pasadena con il Brasile nell’allora Nazionale di Arrigo Sacchi ed è stato una delle colonne del Parma che negli anni 90’ ha vinto tre Coppa Italia, una Supercoppa italiana, una Coppa delle Coppe, due Coppa Uefa e una Supercoppa Europea, sfiorando più volte lo scudetto battagliando spesso e volentieri con la Juventus. Terzino sinistro come oggi ce ne sono pochi, oggi Antonio lavora nel “mattone” a Brindisi, sua città natale, ma è stato abilitato per essere allenatore e vuole tornare nel calcio. Lo abbiamo intervistato.
Cosa fai ora nella vita?
“Ho un’impresa edile a Brindisi dove costruiamo, vendiamo e ristrutturiamo, ma ogni tanto faccio un giro a Parma, città cui sono rimasto molto legato. Il calcio però non l’ho abbandonato: ho appena finito il corso Master di Coverciano e mi sono abilitato per allenare la massima serie. L’ho fatto per cercare di rientrare nel mio mondo ma l’evoluzione della vita ti porta a cambiare strade. Se potessi giocherei ancora ma a 45 anni...”.
Parma è nel tuo cuore, non hai avuto l'occasione di restare attaccato alla società anche dopo aver smesso?
“Era l’accordo che feci con Tanzi ma come tutti sappiamo il sistema Parmalat è stato sradicato dal Parma Calcio e tutto ciò che vi era legato è stato fatto fuori. Meno male che la società è stata comprata da questi imprenditori, stanno facendo un egregio lavoro, vogliono bene alla città e non si poteva capitare in mani migliori”.
Il Parma della prossima stagione come lo vedi?
“Sicuramente una rosa molto competitiva. L’acquisto di Cassano ci fa capire che questa è una società ambiziosa, che vuole ritornare in Europa. Io in 13 a Parma non sono mai arrivato sotto al sesto posto. Credo vogliano tornare grandi,per riassaporare la nostra storia. L’acquisto di Cassano vuol dire tanto: oggi fare un investimento su un giocatore importante, con uno stipendio alto, vuol dire avere ambizioni. Oggi trovare società così è molto difficile. Sono contento da tifoso di questo acquisto, Antonio vedrete che non farà cassanate, io lo conosco bene e sa benissimo che è l’ultima possibilità per agganciarsi alla Nazionale”.
Per Cassano quindi la scelta migliore?
“In questo momento storico non poteva scegliere meglio. Gli ho parlato e la prima cosa che gli ho detto è stata proprio questa. Certo, non carichiamolo dell’intera responsabilità della squadra, le partite non si vincono da soli. Devi essere coadiuvato dalla squadra, se così fosse potrà fare il fenomeno”.
Ci sono anche altri giocatori importanti...
“Esatto, io non sottovaluterei giocatori come Amauri, fondamentale; Paletta, ambito da altre società ma che il Parma ha voluto tenere. Sono loro i punti fermi della squadra, segnali importanti per la piazza”.
Su facebook sei molto attivo e molto seguito, non so se hai notato che tuoi colleghi come Vannucchi e Moscardelli sono diventati popolarissimi con i loro video online (grazie anche agli amici della pagina "Chiamarsi bomber senza apparenti meriti sportivi"). Un bel modo per scherzare sul calcio. Tu non hai pensato di regalarci qualche prodezza casalinga?
“Mi piace restare in contatto con i tifosi, ma anche con i giornalisti che ai tempi ci seguivano, mantenendo rapporti che sono stati sempre di massima correttezza con tutti. Riuscivamo a essere una famiglia, questa era la forza del Parma. Tutti remavano verso un obiettivo unico. Vannucchi e Moscardelli? So che sono molto seguiti. I loro video sono cose un po’ diverse dal solito, escono un po’ dal contesto calcio, che spesso si prende troppo seriamente. E' pur sempre un gioco, divertimento, anche se poi in campo ti devi assumere delle responsabilità che ti portano ad essere teso. Per i miei fans, se vanno su Youtube, si possono vedere quei pochi, ma belli, gol che ho fatto nella carriera”.
Da terzino sinistro, oggi chi è il migliore in Italia?
“Uno su tutti direi Pasqual della Fiorentina. Fa molti cross, molti assist, ha piedi buoni e facilità di corsa. Poi direi i due del Milan: Abate e De Sciglio. Per il nuovo calcio, quello che facevano noi con Scala nei primi anni '90, devi avere giocatori di corsa e loro lo sanno fare bene. Siamo abbastanza forniti in Italia”.
Pronostico sul campionato?
“Juve favorita ma non vorrei sottovalutare la Fiorentina che potrebbe essere la grande sorpresa del campionato. Pensiamo che Rossi si deve ancora esprimere, con Gomez sono tanta roba”.
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