Registe, produttrici, cartooniste, costumiste, attrici che di fatto tenevano le redini del set in cui recitavano senza che, spesso, il merito gli venisse riconosciuto nei titoli di testa o di coda. A Roma ha aperto i battenti la mostra inVisibili. Le pioniere del cinema che si potrà visitare fino al 28 settembre 2025, e dove un genitore di buonsenso dovrebbe portare anche i bambini. Andando dritte al punto: il motivo per cui un'esposizione sulle cineaste italiane ignorate dalla storia - ma soprattutto dai loro contemporanei - fosse necessaria e rimandata da troppo tempo, si potrebbe riassumere nella frase che uno dei giornalisti maschi alla conferenza stampa di presentazione, dopo aver letto rapidamente la cartella consegnata all'ingresso, ha bisbigliato sbuffando: “Ok, possiamo anche andare, niente di interessante". Il collega non potrebbe avere più torto di così, ma è comprensibile che si sentisse a disagio, probabilmente
inVisibili. Le pioniere del cinema è una delle esposizioni più interessanti, illuminanti, divertenti del momento, un viaggio da cui impara moltissimo chi non ha mai perso il piacere di voler capire le cose, e non si spaventa nel mettere in discussione ciò che dà per scontato. Ospitata all'interno dell'Istituto Centrale della Grafica, in via della Stamperia, promossa dal Ministero della Cultura, curata dalla sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni, realizzata e organizzata da Archivio Luce Cinecittà, inVisibili fa conoscere ai loro posteri trenta rivoluzionarie protagoniste del cinema italiano dei primi decenni a partire dalla sua invenzione.
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